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sabato 14 gennaio 2017

Stoccafisso o baccalà? Sapete la differenza?

Nel linguaggio comune stoccafisso e baccalà sono spesso confusi. Ecco le differenze tra questi due prodotti.


In genere non prestiamo molta attenzione all’origine di uno degli ingredienti più buoni e saporiti della nostra cucina: quello che comunemente chiamiamo baccalà. In realtà spesso capita di utilizzarlo senza nemmeno sapere se abbiamo a che fare proprio con un baccalà o con uno stoccafisso. Sappiate che la differenza c’è ed è notevole.
La materia prima è sempre la stessa, il merluzzo (gadus morhua) caratterizzato da una carne bianca e da un gusto molto delicatoma il metodo di conservazione è molto diverso. Il baccalà è conservato sotto sale, lo stoccafisso è essiccato.

Entrambi sono il prodotto di antichi metodi di lavorazione e conservazione che conferiscono un gusto e una consistenza unici rispetto al pesce fresco, ma si tratta di due cose diverse.

Cos’è il baccalà?

Si può parlare di baccalà solo quando il contenuto di sale assorbito dal merluzzo durante la salatura supera il 18%. Esistono due tipi di baccalà: quello salato e quello salato e poi essiccato.Il primo viene pulito, aperto e messo sotto sale per circa 3 settimane.Il secondo è un baccalà salato che viene poi essiccato in un tunnel per una settimana.

Cos’è lo stoccafisso?

La Norvegia è l’unica produttrice al mondo di stoccafisso: la produzione di stoccafisso è legata alla pesca stagionale nei mesi tra febbraio, marzo e aprile nel nord della Norvegia, in particolare nelle isole Lofoten.
Questo periodo coincide con delle condizioni climatiche ottimali per l’essiccazione del merluzzo all’aperto su apposite rastrelliere con il solo aiuto del sole e del vento.  Il periodo di produzione ed essiccazione dello stoccafisso va da febbraio a giugno. Lo stoccafisso viene lasciato all’aperto per circa tre mesi.
In genere lo stoccafisso norvegese si trova già ammollato e pronto per essere cucinato ma si può comprare anche secco. È fondamentale eseguire l’ammollo solo con acqua molto fredda. Potete anche usare del ghiaccio per mantenere bassa la temperatura dell’acqua che va cambiata ogni 24 ore per una settimana o 10 giorni.Il grado di morbidezza dipende dal tipo di impiego in cucina.Lo stoccafisso, una volta ammollato può essere anche congelato.

Baccalà o stoccafisso, quindi?

Fate attenzione a scegliere bene il prodotto che volete utilizzare in cucina.Il baccalà deve essere dissalato, mentre lo stoccafisso deve essere ammorbiditoTutti e due hanno quindi bisogno di essere messi in ammollo per prima di essere cucinati. Lo stoccafisso norvegese si reidrata in una settimana almeno . Il baccalà si dissala ammollandolo in acqua fredda per almeno tre giorni , cambiandola di tanto in tanto . Entrambi i prodotti sono radicati nella tradizione culinaria italiana: lo stoccafisso viene utilizzato in particolare in Veneto, Liguria, Campania, Marche, Calabria e la zona est della Sicilia (area Messina); il baccalà invece è protagonista di moltissime ricette tipiche in Basilicata, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo e Sicilia.

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